Mi rendo, ogni giorno, sempre più conto di quante sono le coppie, in procinto di sposarsi, a non sapere a cosa vanno in contro!
Alcuni si fermano solo in superficie e guardano il problema con relativa leggerezza.
Altri, invece, non hanno la benché minima idea che esista un PROBLEMA ed esso appartenga a loro.
Chi decide di sposarsi in comune DEVE SAPERE che vivrà un momento brutto, che il sindaco, o il funzionario da lui delegato, che li dichiarerà MARITO E MOGLIE, tolti gli articoli 143, 144 e 147 non avrà nulla da leggere. Né da dire.
E secondo voi cosa farà senza strumenti, senza un testo, senza un METODO? Nella migliore delle ipotesi rubacchierà qualcosa da internet, nella peggiore non farà proprio NIENTE.
Ma io mi chiedo: è accettabile che accada questo per uno dei momenti più belli della vita delle persone?
E’ davvero triste pensare a chi è destinato, senza saperlo, a vivere il proprio matrimonio senza un briciolo di “poesia”.
Per fortuna ci sono alcuni comuni che, da qualche tempo, probabilmente da quando è aumentato il numero delle nozze celebrate con rito civile, mettono a disposizione una stanza un attimino più graziosa dove poter svolgere il matrimonio.
Magari meno tetra del triste ufficio di competenza.
Certamente né il contenuto e né la forma subiscono alcun tipo di variazione.
Non illudetevi!
Il più del volte, in questo caso, le spose si preoccupano di ingaggiare un fiorista per tentare di rendere l’ambiente un po’ più romantico.
Però, ahimè, durata del matrimonio ugualmente non superiore ai 15/20 minuti, livello emotivo non presente, coinvolgimento di sposi e/o testimoni, tolte le firme, pari a zero.
Ebbene sì, nessun entusiasmo né batticuore per una FAMIGLIA che nasce.
Niente di niente!!
Riuscite ad immaginare lo stato d’animo degli sposi…o a quello dei loro genitori?
Non ci voglio pensare… 🙁
Negli ultimi anni, visto il crescente numero dei matrimoni celebrati con rito civile, diverse sono state le location, come sale ricevimenti o masserie, che, in possesso dei requisiti necessari, hanno ottenuto l’autorizzazione dal comune di appartenenza acquisendo il titolo di casa municipale.
Cosa significa questo?
Significa che è possibile celebrare il rito civile, vero e proprio col sindaco o chi per lui, anche fuori dalle mura del comune.
Mi dispiace dirvi che, purtroppo la sostanza non cambia, si ha solo l’illusione che si è in un ambiente più romantico. In verità la durata è la medesima, il coinvolgimento degli sposi e testimoni uguale, così come per l’entusiasmo… non pervenuto.
Accade, ed è fortemente diffusa tra le coppie, che la scelta ricada su una location (la più bella in assoluto per gli sposi) non in possesso dell’autorizzazione del comune, ma che allo stesso modo permette di celebrare il rito civile sottoforma di matrimonio simbolico.
Gli sposi devono recarsi presso il proprio comune per sbrigare la parte burocratica e poter formalizzare a tutti gli effetti l’aspetto legale firmando gli atti ufficiali nel municipio. Poi sono “liberi” da qualunque vincolo formale civile.
Poiché, ribadisco, per il matrimonio civile esiste un protocollo che prevede:
la richiesta delle generalità degli sposi,
la lettura degli articoli del codice civile e la sottoscrizione dell’atto, punto, “dichiaro che siete uniti in matrimonio”, fine;
lascio alla vostra immaginazione cosa questo significhi per i più fantasiosi.
Ebbene sì, và detto e detto bene, sempre per via dell’aumento vertiginoso del numero di matrimoni celebrati in maniera più libera e con meno “regole”, sono tantissimi i CREATIVI e coloro che si improvvisano esperti del settore.
E qui, concedetemelo, a farla da padrone ci sono le wedding planner (definizione da Garzanti Luinguistica: “chi per mestiere organizza matrimoni, occupandosi al posto degli sposi di gestire tutte le incombenze pratiche”) che oltrepassando il limite del proprio ruolo, s’inventano di tutto.
Mi rendo conto sia una necessità perché il rito abbia una maggiore durata (e comunque vi posso garantire che ci avrete messo sempre più tempo dal parrucchiere!), il problema è che costoro non hanno strumenti, non hanno competenze vere, nulla.
E che fanno, allora?
Pur di “prendere il matrimonio” si propongono agli sposi come figura che sostituisce il sindaco, o chi per lui, e suggeriscono rituali di altre religioni, tradizioni di altri paesi e culture lontane.
E ce ne sono alcuni divertenti davvero.
A me, personalmente viene un sacco da ridere…
Ve ne racconto qualcuno, così faccio sorridere anche voi…
Il gettonatissimo rito della sabbia!
Le sue origini sono antichissime, risalgono alle tribù nativo-americane e secondo alcuni anche a quelle hawaiane. Gli sposi si organizzano con vasetti di sabbia dai colori differenti. Le sabbiette vengono versate prima dallo sposo e poi dalla sposa in un contenitore trasparente e come per magia si uniscono in un legame forte ed inscindibile.
Ebbene sì, miei cari, è così che diventate marito e moglie!
Ah ah ah..scusate non resisto.
Di origine medioevale scozzese o irlandese per alcuni, l’handfasting. Il rito delle mani.
Si tratta di un rito scelto nelle cerimonie di australiani ed inglesi. Le mani degli sposi vengono legate, unite e fasciate da una stoffa che simboleggia l’unione degli sposi. Un tempo la coppia veniva considerata sposata trascorso un anno dall’handfasting, attenzione che potrebbe essere la scusa giusta per ripensarci 🙂
Dulcis in fundo la treeplantingceremony.
Gli sposi ecologisti :’-D piantano un albero durante la cerimonia (hai capito bene, durante la cerimonia con tuo bel abito da sposa, sì sì), come simbolo della nuova vita insieme e del loro amore sempre in crescita.
E beh, se se pianta l’albero di cui ci si deve prendere cura dolcemente e costantemente per farlo crescere forte e robusto, allora è sicuro che lo si farà nei confronti dell’amato.
Ma vi rendete conto che bello dimostrare ai tuoi invitati proprio il giorno del tuo matrimonio quanto efficace sia il tuo pollice verde?
Ho voluto provare a chiarire la situazione legata al grande problema di chi è in procinto di sposarsi con rito civile, perché sappia come stanno realmente le cose.
E spero di esserci riuscita, per poter dare una notizia che risulti per tutti MERAVIGLIOSA!
Il rito civile è diventato una CERIMONIA grazie a Sinfonie di Nozze.
Attraverso grande studio, ricerche ed indagini, trasferte, sane riflessioni e duro lavoro, io ed il mio team abbiamo creato il metodo innovativo per il rito civile.
Abbiamo scritto il cerimoniale, ovvero il testo completo di tutta la cerimonia che consegneremo al sindaco o al funzionario da lui delegato come ufficiale dello stato civile che celebrerà il tuo matrimonio.
Hai capito bene! Adesso è possibile celebrare con dignità, seguendo una logica ben strutturata anche il rito civile.
Se fin’ora non ne avevi mai sentito parlare è perché, non esisteva in Italia la formula per legare la lettura degli articoli del codice civile e la firma degli atti ad un insieme strutturato di gesti e dei momenti più forti.
A fronte degli enormi benefici che Sinfonie di Nozze può portare alle coppie che si sposano in comune, abbiamo creato un sistema in grado di risolvere ogni dilemma, capace di disperdere ogni incertezza relativa alla tua cerimonia sollevandoti da ogni forma di preoccupazione.
“Ora puoi affidarti a chi sa veramente come prenderti per mano e portarti al di là di ogni tipo e forma d’improvvisazione che rischia di farti fare una brutta figura con tutti i tuoi invitati.”
Se fino a ieri eri rassegnata e non vedevi con chiarezza quello che sarebbe stato della tua cerimonia di nozze, oggi hai trovato le persone giuste e l’unico metodo che ti permette di conoscere e toccare con mano, ogni momento di uno dei giorni più belli, così come tu ed il tuo sposo meritate.